Hiroshima, nel paese dei fiori di ciliegio: il toccante fumetto di Fumiyo Kono

Copertina di Hiroshima nel paese dei fiori di ciliegio

Hiroshima fu spazzata via alle 8:15 del mattino del 6 agosto 1945. La brutale devastazione portata dalla bomba atomica sganciata sul Giappone causò decine di migliaia di morti, in una carneficina dalla brutalità angosciante. Da allora, sono state pronunciate molte parole volte a spiegare, giustificare o contestualizzare la scelta di utilizzare la nuova arma di distruzione di massa. Ma le uniche verità incontestabili – ancora oggi – sono le storie di coloro che scamparono alla morte.

Come forma di rispetto per le migliaia di defunti e con l’intento di mitigare il trauma di chi era rimasto in vita, nel Sol Levante si decise di evitare l’uso della parola “sopravvissuti”, in favore dell’espressione “hibakusha”, che in giapponese significa letteralmente “persone esposte all’esplosione”. Ed è al loro punto di vista che Fumiyo Kono dà voce in Hiroshima: nel paese dei fiori di ciliegio, una toccante opera a fumetti ambientata tra gli anni Cinquanta e Settanta.

Tutto questo farebbe parte del passato, se solo riuscissi a dimenticare.
Volto di Fumiyo Kono
Fumiyo Kono
Hiroshima: nel paese dei fiori di ciliegio

Una saga famigliare, narrata in forma di graphic novel e attraverso la quale si dipanano le conseguenze dell’attacco a Hiroshima. La quotidianità devastata dalle migliaia di lutti. Le ustioni che marchiano il corpo, talvolta dopo aver impresso sulla pelle i motivi intessuti sul kimono indossato il 6 agosto 1945. Il ricordo onnipresente degli orrori e il senso di colpa per essere sopravvissuti. Le baraccopoli sorte a ridosso delle macerie. L’angoscia nel domandarsi se alla fine gli effetti delle radiazioni verranno a reclamare anche il nostro corpo.

Lo sguardo delicato di Fumiyo Kono si muove in bilico tra l’eco tormentata del passato e un incontenibile desiderio di riprendersi il futuro. Un conflitto interiore che anima i protagonisti di Hiroshima: nel paese dei fiori di ciliegio, ma anche l’intera società giapponese rievocata dall’autrice. Grazie ad accurate note storiche, Fumiyo Kono ci racconta il forte dibattito che pose i cittadini di Hiroshima di fronte a una scelta tremenda: conservare lo scheletro dell’Atomic Bomb Dome come monito per l’intera umanità oppure radere definitivamente al suolo il rudere per non dovervi poggiare lo sguardo ogni singolo giorno della propria vita?

Anche chi non ha mai vissuto esperienze dirette legate alla guerra o alla bomba atomica ha comunque il dovere di trasmettere il concetto di pace usando ogni tipo di linguaggio adatto all’epoca e al luogo in cui vive. La mano con cui disegnavo mi ha trasmesso il coraggio necessario: piuttosto che restare con le mani in mano, sul pericoloso confine dell’indifferenza, mi convinsi che era davvero il caso di provarci.
Volto di Fumiyo Kono
Fumiyo Kono
Hiroshima: nel paese dei fiori di ciliegio

Oggi, un memoriale e il grande Parco della Pace occupano l’intera area che fu l’epicentro dell’esplosione dell’atomica. Qui ha trovato posto anche il Museo della Pace, un luogo prezioso, difficile da descrivere e ancor più difficile da attraversare. Attorno a esso, è risorta Hiroshima, una città che ricorda coraggiosamente il proprio passato senza rinunciare al futuro. A poche miglia dalla sua baia, veglia sul Giappone il grande portale del tempio di Miyajima, uno dei luoghi più incantevoli al mondo.

Hiroshima: nel paese dei fiori di ciliegio esplora contraddizioni, anime e corpi, senza avere timore di ciò che potrebbe scovarvi. Un’opera preziosa e di assoluto valore umano, in grado di ricordarci qual è l’unica possibile prospettiva attraverso la quale giudicare la nostra storia.

Casa editrice: Kappalab
Autore: Fumiyo Kono
Prima edizione: serializzato tra 2002 e 2004
Prima edizione italiana: maggio 2010
Pagine: 110
Traduttrice: Hideki Watanabe