I racconti della Resistenza: tre storie per ragazzi per celebrare il 25 aprile

I racconti della Resistenza copertina

Non ho conosciuto mio nonno, eppure ne ho un affettuoso ricordo. Non abbiamo mai potuto scambiare qualche parola, eppure i lucidi racconti di mia nonna – 95 anni e non sentirli – mi hanno permesso di sentirlo vicino. Entrambi originari della Valsesia, in Piemonte, i miei nonni hanno vissuto in prima persona gli anni più bui della storia italiana: le rappresaglie, la paura, la violenza. Di fronte alla follia e alla crudeltà del fascismo, mio nonno si è fatto partigiano.

In I racconti della Resistenza, ho ritrovato l’eco delle storie della mia famiglia, comuni a loro volta a quelle di molte altre famiglie che hanno vissuto i lunghi decenni del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale. Un’opera preziosa, che con un linguaggio semplice ma sincero ed efficace si rivolge ai più giovani – ma non solo – per raccontare loro un pezzo fondamentale di storia del loro paese e della loro comunità.

Suddiviso in tre storie originariamente pubblicate in forma autonoma, I Racconti della Resistenza adotta il punto di vista dei più piccoli per ricostruire i giorni che precedettero – e seguirono – il fatidico 25 aprile 1945, che oggi celebriamo con la festa della Liberazione. Una lettura che scorre con rapidità e che ha il sapore di un diario ritrovato, nel quale bambini testimoni della crudeltà del fascismo cercano di ricostruire e di dare un senso alle proprie esperienze, in un toccante percorso emotivo.

"Così siete davvero voi i partigiani?" domandò all’uomo col mitra mentre il camion correva traballando su una strada di campagna. "Patrioti, partigiani, chiamaci come vuoi, va tutto bene."
Lia Levi
Lia Levi
Io ci sarò

In Io ci sarò – che ai più piccoli suggerisco di leggere per primo – seguiamo la storia di Riccardo, che a causa della guerra si ritrova a dover attraversare da solo mezza Italia. Di famiglia di origine ebrea, il bambino si lascia alle spalle Ferrara, con l’obiettivo di raggiungere i suoi zii di Roma. La capitale sembra, in quel momento, più sicura, ma è solo un’illusione. Unitosi a un gruppo di partigiani, Riccardo dà fondo a tutto il suo coraggio, con l’obiettivo di riunirsi alla sua famiglia. Un viaggio delicato e toccante, che coinvolge sin dalle prime battute e che assiste i più piccoli con una serie di brevi note volte a spiegare le espressioni meno note, come “tessera annonaria”.

Ancora un giorno – storia di apertura della raccolta – si dipana invece tra le vie di Milano. Tra cortili in cui si affollano troppe orecchie e la delazione è una minaccia costante, un gruppo di amici apprende dell’adesione di alcuni adulti al movimento partigiano. Tra coprifuoco e razionamenti, i ragazzi fremono per rendersi utili, sino alla decisione di fare da messaggeri per i combattenti antifascisti.

Mi si seccò la gola. Avevo sentito parlare dei fuochi fatui, le fiamme che nella notte rivelano le anime dei morti che aleggiano sulle tombe dei cimiteri. Che cosa poteva significare un fuoco fatuo di giorno? Forse erano i nostri morti che erano arrivati per accogliere le nostre anime.
Annalisa Strada
Annalisa Strada
Il rogo di Stazzema

Il terzo e ultimo racconto, Il rogo di Stazzema, è sicuramente il più intenso proposto dalla raccolta. Tra le pagine, si alternano costantemente il punto di vista di Hans, soldato delle SS, e di Lapo, bambino in fuga dalla guerra con la sua famiglia. Con la nonna, la madre e il fratello, ha lasciato la città, per trovare rifugio presso la frazione Sant’Anna di Stazzema, località in provincia di Lucca. Tra le sparute casupole abbarbicate sui monti, popolate soltanto da bambini, madri e anziani, l’agosto 1945 scorre nell’attesa dell’avanzata delle truppe americane dal sud Italia, in una condizione di quiete apparente.

Costrette alla ritirata, le truppe naziste si sono tuttavia fatte più violente, sino al giorno in cui le SS decidono di mettere in atto una rappresaglia proprio nell’area di Stazzema. Nel seguire l’ennesima fuga disperata della famiglia di Lapo, il racconto rievoca la storia – drammaticamente reale – di uno dei pochissimi sopravvissuti all’eccidio di Stazzema, che si concluse con l’assassinio da parte dei nazisti di 560 civili inermi.

Complessivamente adatta a lettori a partire dai dieci anni d’età, I racconti della Resistenza è un’opera perfetta per far avvicinare i più giovani alla realtà storica del fascismo. L’età dei protagonisti permette ai lettori di identificarsi con facilità nelle vicende narrate, che a uno stile immediato e coinvolgente affiancano un indubbio valore umano. 

Casa editrice: PIEMME
Racconti:
Ancora un giorno, di Roberto Denti;
Io ci sarò, di Lia Levi;
Il rogo di Stazzema, di Annalisa Strada e Gianluigi Spini;
Prima edizione: Maggio 2020
Pagine: 424